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Donna piegata su sè stessa a causa del dolore addominale

Celiachia: dalla diagnosi alla terapia alimentare

La celiachia è una patologia autoimmune che si presenta in individui geneticamente predisposti che sviluppano una reazione immunitaria all’assunzione di glutine. Tale condizione colpisce attualmente circa l’1% della popolazione mondiale e si stima che il numero di celiaci in italia ammonti a circa 200.000 persone. Il glutine è un complesso alimentare proteico costituito principalmente da prolamine che è presente in molti cereali, quali frumento, segale, orzo e avena. Per la natura viscosa della sua struttura, il glutine è particolarmente utilizzato nel processo di panificazione; tuttavia, essendo arricchito in glutammine e proline, esso non viene completamente digerito dall’apparato gastrointestinale, lasciando intatti pepetidi lunghi anche più di 33 amminoacidi che penetrano la lamina propria arrivando alle cellule del piccolo intestino dove, nei celiaci, si verifica una reazione immunitaria adattiva che dipende dalla deaminazione delle molecole di gliadina da parte degli enzimi transglutaminasi, l’autoantigene predominante della patologia celiaca che attiva le cellule T e le cellule CD4+ del sistema immunitario scatenando la risposta infiammatoria dell’organismo. Nonostante la forte componente genetica alla base di questa patologia, sono da considerare anche dei fattori scatenanti, quali in consumo eccessivo di glutine e l’alterata funzionalità del microbiota intestinale.

I sintomi

I sintomi variano in base alla gravità della malattia ed interessano soprattutto l’apparato gastrointestinale. I sintomi più frequenti includono diarrea cronica, carenza di ferro, gonfiore, costipazione, stanchezza cronica, mal di testa, dolore addominale e osteoporosi. In rari casi, la celiachia ha anche un impatto negativo sulla fertilità.

La diagnosi

La diagnosi può essere effettuata su siero, attraverso la ricerca di anticorpi anti-transglutaminasi ed anti-endomisio di classe IgA, oltre al dosaggioi delle IgA totali. Se il risultato dei test sierologici è negativo, ma i sintomi persistono si procede con la biopsia della mucosa duodenale eseguita durante una duodenoscopia. È necessario che prima di eseguire i test non si apportino modifiche all’alimentazione.

Tre pagnotte di diverso tipo

La terapia alimentare

La terapia alimentare prevede l’eliminazione del glutine dalla dieta sostituendo i cibi contenenti glutine con quelli che ne sono naturalmente privi e/o con quelli deglutinati, preferendo il consumo dei primi rispetto ai secondi. Inoltre, è fondamentale seguire un piano alimentare che miri a ristabilire il corretto funzionamento del microbiota intestinale. Nel caso in cui un’alimentazione priva di glutine non sia sufficiente ad eliminare la sintomatologia vengono somministrati dei farmaci, quali i corticosteroidi, con l’obiettivo di inattivare la risposta immunitaria che parte dalla lamina propria dell’intestino. Caratteristica della patologia è il malassorbimento intestinale, pertanto potrebbe essere utile assumere integratori alimentari per ristabilire i livelli fisiologici di minerali e vitamine.

Bibliografia

Lebwohl B, Sanders DS, Green PHR. Coeliac disease. Lancet. 2018 Jan 6;391(10115):70-81. doi: 10.1016/S0140-6736(17)31796-8. Epub 2017 Jul 28. PMID: 28760445.

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